Fascite Plantare
Molti atleti , ma non solo, soffrono di problematiche riguardanti i piedi. Podisti, calciatori, pallavolisti, ma anche commercianti, operai e commesse.
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e come si manifesta
Calzature nuove o scomode, antinfortunistiche o con il tacco, terreno duro, gesto atletico o sovraccarico funzionale possono essere la causa dei problemi sotto la pianta dei piedi.
Una delle patologie più frequenti che si possono verificare è la fascite plantare, che è una infiammazione dell’aponeurosi plantare, una fascia fibrosa che ha origine nel tallone che corre lungo la pianta del piede e arriva fino alle dita. Il dolore tipicamente si manifesta sotto al tallone e sotto la pianta del piede durante il cammino e alla palpazione ed è maggiore al mattino. Il dolore proviene dal processo infiammatorio, ma il vero pericolo non deriva dall’infiammazione, ma dalle sue conseguenze.
Sottovalutare il problema, più delle volte ha un risvolto poco piacevole. Sopportare il dolore, fa si che l’infiammazione si cronicizzi, la cronicizzazione può portare alla degenerazione dei tessuti della pianta del piede (muscoli, legamenti e fascia) fino ad una vera e propria lesione che porta ad una zoppia anche nel cammino ed un prolungarsi dei tempi di recupero.
come curare la fascite plantare
Il Trattamento
Il trattamento della fascite plantare varia a seconda dell’entità dell’infiammazione e del tempo da cui si protrae. Se presa in fase iniziale, infatti, non serve un trattamento invasivo ma è molto utile l’utilizzo della tecarterapia e dell’ipertermia; in questo modo si va ad eliminare il processo infiammatorio di tutti i tessuti e si migliora la perfusione sanguigna a livello dei tendini, diminuendo lo stato di irrigidimento della fascia plantare.
Se il problema si protrae da più tempo invece, si cronicizza e il trattamento elettivo sarà la miofibrolisi diacutanea o fibrolisi, con la quale si ottengono ottimi risultati. Il trattamento risulta assai doloroso per il paziente in quanto va ad agire in profondità su tutte le microaderenze e le rigidità generate dall’essudato di microcristalli dell’infiammazione a livello dei tendini, creando iperemia ed aumento controllato dell’infiammazione.
Spesso il dolore al piede è associato alla presenza di uno sperone calcaneare che, in alcuni casi può portare lui stesso alla fascite plantare. Molte persone, infatti, possono avere una formazione di tessuto osseo reattivo neoformato sotto il calcagno e non esserne a conoscenza. La formazione dello sperone è problematica soprattutto in pazienti con piedi molto arcuati, tipo piede cavo, piedi piatti e pronati o cuscinetti calcaneari flaccidi e atrofici, perché determina una sollecitazione negativa, e quindi un’infiammazione su tutti i tessuti circostanti. Dal punto di vista clinico é presente dolore gradualmente ingravescente sotto il calcagno, in genere in sede mediale. Sempre acuto al risveglio, diminuisce con le normali attività e aumenta dopo una giornata in cui il piede ha sopportato il peso del corpo. Spesso associato a sforzo intenso compare dolore grave. Mediante palpazione dello sperone è possibile evidenziare dolenza.x
In Conclusione…
si consiglia sempre di non sottovalutare i piccoli dolori che si presentano per alcuni giorni sotto la pianta del piede, affidandosi il prima possibile ad un ortopedico o fisioterapista che valuti il trattamento più idoneo. Inoltre, il riposo assoluto è sempre un elemento fondamentale da non sottovalutare per limitare al minimo le continue sollecitazioni del nostro organo di movimento.
Sono inoltre importanti il calo ponderale e la correzione dei problemi del piede predisponenti.